Ethernet Glossario

10 Base-„qualcosa“
Se avete già dato un occhiata alla pagina principale del sito, avrete probabilmente notato quei 10Base-2, 10Base-T ecc. . Appartengono tutti alla grande famiglia delle reti Ethernet. Il numero all’inizio indica la velocità massima raggiungibile, la parola „base“ sta per baseband ed indica che i dati sono codificati tramite la codifica Manchester, l’ultima sigla specifica la caratteristica saliente di quella particolare versione, ad esempio un 2 indica che la lunghezza massima è di 200m. (anche se a dire il vero lo standard iniziale indica 185m.), mentre una T indica che il cavetto usato è di tipo Twisted (cioè ritorto su se stesso).

BNC
Si tratta di un tipo connettore. Si trova già installato ai due capi del cavo coassiale sottile per le reti 12Base-2. Si innesta facilmente a pressione, poi bisogna ruotarlo di un quarto di giro per bloccarlo. Per sbloccarlo si segue il procedimento inverso. Attenzione perchè se tirate troppo senza sbloccare, avrete due mezzi connettori BNC!

binding
Un binding (dal verbo „to bind“, legare) serve per legare due componenti di rete. I componenti possono essere, il driver della scheda di rete, un protocollo, il modulo client, il modulo server.

bit/s (anche bps)
Unità di misura che indica quanti bit vengono trasmessi al secondo. Un byte=8 bit, tuttavia, anche se la vostra rete trasferisce 10Mbit/s (cioè 10 milioni di bit/s), non aspettatevi un transfer rate di 1,250 Mbyte/s perchè i dati „puri“ vengono prima elaborati dal vostro protocollo di trasmissione, il quale li spezzetta e li ingloba in tanti piccoli pacchetti, contenenti, tra l’altro, algoritmi di correzione d’errore, indirizzi del mittente e del destinatario e così via. Alla fine, i pacchetti vengono inviati uno per volta, sperando che non ci sia traffico in rete, collisioni o errori di trasmissione! Tipicamente la velocità oscilla intorno a 0,5 Mbyte/s.

bridge
Il bridge, come dice il nome, è un ponte tra due reti. Il suo lavoro consiste nel fare in modo che i dati generati da una rete rimangano separati dall’altra, salvo quando il destinatario non appartenga proprio all’altra rete. Si evita così il propagarsi di inutile traffico aggiuntivo. Il bridge lavora a livello 2, cioè a livello data link. Questo comporta che l’indirizzo, in base al quale si decide se inoltrare o meno un messaggio, è un indirizzo Ethernet, non un indirizzo IP, usato invece dai router.

broadcast
Un broadcast è una particolare trasmissione dove i destinatari sono tutti i nodi raggiungibili. Per evitare inutili intasamenti, in generale i router bloccano il propagarsi dei broadcast tra più reti. NB: a livello elettrico qualsiasi messaggio, compresi i messaggi unicast (uno a uno), raggiunge tutta la rete (router permettendo, se è un broadcast), indipendentemente da dove si trovi il destinatario. Sono tutti i computer in ascolto che, analizzando il messaggio, capiscono se esso sia indirizzato a loro, e quindi da leggere, o destinato a qualcun’altro, e quindi da ignorare (o spiare come fanno i programmi sniffer). Quindi la distinzione unicast-broadcast è di tipo logico.

cavo coassiale grosso
Tipo di cavo del diametro di circa un centimetro usato per l’ormai sorpassata versione Ethernet 10Base-5. Soffre di numerose limitazioni, infatti è molto rigido, pesante e difficile da modellare, le connessioni avvengono tramite attacchi a „vampiro“, dotati di una punta metallica che penetra nell’anima del cavo, spesso causa di corto circuiti, e la distanza minima tra un attacco e il successivo deve essere di almeno 2,5 metri. Il suo uso è ormai limitato alle dorsali, in attesa della diffusione della fibra ottica.

cavo coassiale sottile
Questo è il cavo utilizzato per lo standard Ethernet 10Base-2, ha un diametro di circa mezzo centimetro. E‘ molto economico ed è facilmente curvabile. Il cavo passa da una stazione all’altra senza bisogno di hub. Il difetto sta nel fatto che un’interruzione nel percorso provoca la caduta dell’intero segmento.

connettore a T
Questo connettore deve essere inserito in ogni scheda di tipo 10Base-2 comprese la prima e l’ultima stazione. Ai due capi della T vanno inseriti un cavo coassiale entrante ed uno uscente. Quando si è all’estremità della rete, bisogna inserire il terminatore in un capo.

datagramma
Avete mai sentito due carabinieri quando dicono: „E‘ arrivato un fonogramma“, cioè una telefonata? E‘ la stessa cosa, un fonogramma è un „messaggio vocale“, un datagramma è un semplicemente un messaggio fatto di dati. In molti ambiti costituisce l’unità fondamentale su cui si basa una comunicazione.

Ethernet
E‘ la più diffusa tra le reti locali. Possiede una struttura elettrica a bus. E‘ stata inizialmente realizzata da Digital Equpiment, Intel, Xerox (DIX), successivamente definita dallo standard IEEE 802.3.

hub (anche concentratore)
E‘ un componente chiave delle reti 10Base-T su doppino. Tutte le connessioni provenienti dalle varie stazioni, convergono verso le porte dell’hub, dando origine ad una disposizione a stella. L’hub raccoglie i dati e li diffonde, inoltre è contemporaneamente un ripetitore. Il grande vantaggio dell’uso di un hub nella rete è che, nel caso si verifichi un guasto in una connessione, la porta corrispondente viene scollegata automaticamente, mentre il resto della rete rimane inalterato. Inoltre si possono aggiungere e togliere connessioni in qualsiasi momento senza interferire con le altre stazioni collegate. Come i ripetitori, gli hub non filtrano in alcun modo i dati: ciò che entra in input, viene ritrasmesso in stile broadcast, a tutti i nodi collegati.

LAN
LAN è l’acronimo per Local Area Network, cioè rete locale. Tutto qui.

multicast
Un messaggio è multicast quando i destinatari sono più di uno. Se i destinatari sono tutti, si parla di broadcast.

ripetitore
Quando il cavo utilizzato per la connessione raggiunge una certa lunghezza (il limite dipende dal tipo di Ethernet), i segnali in transito tendono ad indebolirsi e ad accumulare disturbi. Il ruolo del ripetitore è proprio quello di riamplificare il segnale e filtrare gli eventuali disturbi. Si possono montare fino a 4 ripetitori (2 con la Fast Ethernet). Il ripetitore non svolge alcuna operazione di filtro, tutto quello che entra viene inoltrato in uscita.

router
Il router è quel dispositivo che, in una rete TCP/IP, determina quale sarà il prossimo nodo a cui inoltrare un pacchetto giunto in input, in modo da fargli raggiungere la sua destinazione. Un pacchetto può passare attraverso diversi router prima di raggiungere il nodo finale. Lavora con gli indirizzi IP, a livello 3, cioè a livello network.

segmento
Una parte di rete Ethernet delimitata agli estremi, da terminatori, ripetitori (hub compresi), switch o bridge.

STP
Una variante costosa dell’UTP. E‘ l’acronimo per Shielded Twist Pair, ossia doppino ritorto schermato. A differenza di quello non schermato (l’UTP), l’STP è dotato di una schermatura metallica che avvolge ogni coppia di fili, e di un’altra che li riavvolge tutti, prevenendo così l’accumularsi dei disturbi. Consente di coprire distanze maggiori.

switch
Lo switch è un evoluzione del bridge, il suo compito consiste nel far passare i dati solo ai segmenti interessati. Lo switch, a differenza del bridge, possiede diverse porte, ognuna collegata ad un segmento. Il traffico di un segmento viene propagato solo al segmento interessato. Come nel bridge, se il segmento del destinatario è uguale al segmento del mittente, il traffico non viene propagato. In pratica, è come se in uno switch fossero presenti tanti bridge. Molto efficaci per ottimizzare la velocità della rete sono gli switch 10/100, dove le porte sono tutte a 10Mbps eccetto una, a 100Mbps. Il vantaggio consiste nel poter collegare la porta a 100Mbps ad un server centrale, e le altre porte, a 10Mps, ad altri computer o segmenti. In questo modo, il traffico diretto verso il server dispone di un canale dieci volte più veloce, sul quale possono viaggiare, contemporaneamente, i dati provenienti da una decina di porte da 10Mbps.

terminatore (anche tappo di terminazione)
E‘ il connettore che chiude le estremità del cavo coassiale sottile nelle reti 10Base-2. Deve essere inserito in un capo del connettore a T. Si tratta di una resistenza di 50 Ohm messa a cavallo dei due poli del cavo, impedisce che il segnale si rifletta indietro causando un bel caos.

Token Ring
E‘ un altro tipo di rete locale con struttura elettrica ad anello. Con Token Ring, diversamente da Ethernet, ogni computer ha a disposizione un intervallo di tempo fisso per trasmettere i dati, è quindi una rete di tipo deterministico. Per un confronto tra Ethernet e Token Ring vedere l’introduzione.

unicast
Un messaggio è unicast se il destinatario è uno solo. Se sono più di uno può essere un multicast o un broadacast.

uplink (anche cascade)
Una porta speciale dell’hub usata per il collegamento diretto con un altro hub. Questa è una porta „raddrizzata“: in una porta normale, perchè tutto funzioni correttamente, il filo di trasmissione deve diventare quello di ricezione e viceversa, ma il collegamento tra due hub è come una prolunga e non necessita questi incroci. In genere l’hub possiede una porta sdoppiata per l’uplink (vedi foto), oppure, può esserci un pulsante per raddrizzare una porta normale. Se invece l’hub non è predisposto è necessario creare un doppino con le coppie incrociate, in modo da neutralizzare l’incrocio interno della porta.

UTP
Acronimo per Unshielded Twisted Pair, ossia doppino ritorto non schermato. E‘ il cavo usato per le reti 10Base-T e 100Base-T(solo il cat.5), è molto simile al normale cavo del telefono ma contiene otto fili al suo interno. Il fatto che le coppie dei fili siano ritorte l’una sull’altra, fa in modo che i disturbi su un filo annullino quelli sull’altro per via dell’interazione magnetica. Ne esistono di due tipi, quello di categoria 3, più economico, e quello di categoria 5, di poco più costoso, che ha il vantaggio di reggere i 100Mbit/s della Fast Ethernet. Non essendo comunque schermati sono molto convenienti.